giovedì 30 settembre 2010

I vermi del cane: impariamo a conoscerli

 (Foto tratte da Google)
Si parla spesso dei vermi intestinali del cane e tutti bene o male sverminiamo i nostri amici a 4 zampe quando occorre. Ma chi sono questi vermi?  Innanzi tutto quella che viene definita genericamente come "tenia" indica diverse specie di Cestodi (vermi piatti), quindi non esiste una tenia soltanto ma diverse specie di tenia.
Tra i più frequenti e "classici" troviamo il Dipylidium Caninum meglio conosciuta come tenia cucumerina, è il parassita intestinale più frequente nel cane, è lunga circa 50-60 cm e ha forma appiattita ma composta da tanti piccoli pezzetti (che si chiamano proglottidi) uno dopo l'altro, come se fosse una catena di chicchi di riso.




Da un capo ha una specie di bocca munita di uncini che permettono al parassita di attaccarsi alla mucosa intestinale e di svolgere la sua aziona patogena.Il suo ciclo biologico è legato alla presenza delle pulci sul cane che fungono da ospiti intermedi. In pratica il cane con le feci elimina le proglottidi (i famosi piccoli chicci di riso) che contengono le uova del parassita. Le proglottidi sono dotate di una proprio motilità che consente loro di muoversi anche nella regione perianale (da qui il fastidio che molti cani parassitati provano e sono quindi costretti a strofinare il sedere sul terreno per grattarsi e avere sollievo).Le uova che si liberano dalle proglottidi nell'ambiente vengono ingerite dalle larve di pulci (anch'esse prima di diventare adulte vivono nel terreno o su coperte e cuscini dove dorme l'animale)  e si trasformano nella forma larvale all'interno della pulce.
Quando il cane è infestato da pulci spesso si mordicchia con i denti per il fastidio e ne ingerisce alcune (una sola pulce può contenere fino a 50 larve di tenia) completando così il ciclo biologico del verme che all'interno dell'intestino si trasforma nell'adulto e svolge la sua azione parassitaria.


Spesso e volentieri il parassita svolge la sua azione senza destare sintomi nel cane se non il grattamento della zona anale. In casi di infestazioni gravi può manifestare dimagrimento, diarrea, dolori addominali.
Con un semplice esame delle feci è possibile stabilire se l'animale è parassitato o meno e decidere se è il caso di ricorrere alla sverminazione. Tenete comunque presente che se il vostro cane ha le pulci con enorme probabilità sarà anche infestato da questa tenia. 
Esistono anche altri tipi di tenia che il cane può prendere mangiando piccoli roditori selvatici (topi, conigli, lepri...) o organi e carni di animali da reddito non controllati o appositamente cotti (fegato, polmone, cervello, muscoli) che possono causare i medesimi sintomi. Alcune di queste sono responsabili anche di zoonosi (cioè sono trasmissibili all'uomo) per questo motivo è molto importante controllare almeno una volta l'anno (di più se il cane frequenta boschi, pascoli o mangia in maniera inappropriata) le feci del proprio cane e provvedere alle regolari sverminazioni.

Esiste anche un'altra categoria importante di vermi del cane, i cosiddetti  vermi tondi, dei quali il più frequente e rappresentativo nel cane è sicuramente Toxocara Canis, comunemente chiamato ascaride.



E' lungo circa 10-18 cm, non ha uncini o organi di adesione alla parete intestinale.
Il ciclo biologico è più complesso rispetto a quello della tenia.
In sostanza i parassiti eliminano le uova ( microscopiche) che vengono rilasciate nel terreno con le feci, dove maturano per un periodo di tempo. 
Poi possono essere ingerite da parte di un cane e le uova finiscono nel circolo ematico, se si tratta di un cucciolo le larve andranno a localizzarsi nell'intestino e qui diventeranno adulte continuando il ciclo. Se ad infestarsi è invece un cane adulto la larva migra nei muscoli e lì rimane latente. 
Nei cani maschi il ciclo si arresta qui, nelle femmine invece in caso di gravidanza le larve si riattivano e passano nella placenta andando a localizzarsi nel fegato del feto e dopo la nascita migreranno fino all'intestino del cucciolo per formare gli adulti e continuare il ciclo. In poche parole se la madre dei cuccioli nell'arco della sua vita ha ingerito uova di ascaride darà alla luce dei cuccioli già parassitati alla nascita e continuerà ad eliminare il parassita anche attraverso il latte. E' quindi buona norma sverminare i cuccioli dai 15gg di vita in poi.
Ma i cani adulti possono infestarsi anche in un altro modo: se le uova nel terreno vengono ingerite da un ospite intercalare (per esempio un topo) e questo viene poi mangiato dal cane il parassita si localizzerà a livello intestinale del cane e continuerà il suo ciclo biologico come spiegato sopra.

Per riassumere un cane può infestarsi con gli ascaridi tramite:

  • ingestione di uova presenti nel terreno
  • ingestione di larve presenti nei muscoli di ospiti intercalari (topi)
  • larve presenti nei muscoli della madre che si riattivano durante la gravidanza
  • larve presenti nel latte della madre dopo la riattivazione 
Ricordate inoltre che anche questo parassita è responsabile di zoonosi ed è quindi pericoloso per l'uomo.
Nel cane determina un'azione sottrattiva dei principi nutritivi (malattia grave nei cuccioli) con conseguenti turbe dell'accrescimento osseo, pelo opaco, meteorismo e diminuzione del tono dei muscoli addominali (la classica immagine dei cuccioli con la pancia gonfia), scarsa vivacità, diarrea, vomito, anemia.
In alcune infestazioni gravi il parassita può migrare a livello polmonare e determinare polmoniti, tosse, scolo nasale o in altri casi può dare complicazioni quali occlusioni intestinali e del coledoco ma anche perforazioni intestinali.
E' dunque fondamentale la sverminazione nei cuccioli e nelle cagne dopo la gravidanza con il prodotti appositi (chiedete al vostro veterinario!)  affinchè crescano nel migliore dei modi e non siano un rischio anche per i bambini e le persone ci vivono insieme.
Per quanto riguarda nello specifico i lagotti se lavorano nei boschi regolarmante vi consigliamo di sverminarli con relativo richiamo almeno due volte l'anno dopo aver richiesto un controllo delle feci al proprio veterinario.












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