domenica 1 marzo 2009

Il lato oscuro del tartufo...

Seguendo un corso sul tartufo, dalle specie, ai cani utilizzati, all'impiego in cucina, abbiamo affrontato il tema dell'avvelenamento nel cane da tartufo, argomento periglioso, doloroso per chi ha perso il proprio cane e delicato. Intanto comunico gli aggiornamenti che ci sono stati da parte del ministero della salute riguardo l'argomento, da dicembre 2008 infatti è obbligatorio per chiunque venga a conoscenza della presenza di tossici o veleni sul territorio (sia a seguito dell'avvelenamento del proprio cane, sia a seguito della scoperta di bocconi, sostanze varie o animali selavatici morti per sospetto avvelenamento) di farne comunicazione tempestiva al veterinario presente in zona o alle autorità competenti (polizia municipale, guardia forestale), i quali provvederanno ad allertare il sindaco che dovrà necessariamente apporre sulla zona incriminata appositi cartelli indicanti l'avvenuta morte di animali di proprietà o selvatici sul quel territorio, in modo da mettere in guardia tutti coloro che frequentano la zona. Questo in breve quanto previsto dalla legge, ma in effetti il problema rimane invariato.
La meticolosità, l'astuzia con cui persone senza cuore preparano bocconi avvelenati fa raggelare il sangue!
I veleni più in voga sono sostanze utilizzate comunemente in agicoltura: lumachicidi, topicidi e ratticidi, concimi per piante di ulivo che a contatto con il terreno sprigionano cianuro e il cane si intossica semplicemente inalando la polvere sulla terra. Oltre a questi si aggiungono altri tipi di sostanze tossiche come l'antigelo delle macchine, soda caustica e quant'altro.
Tutti inducono più o meno rapidamente (e il base alla dose ingerita) la morte dell'animale, l'unica cosa da fare immediatamente è telefonare al veterinario più vicino e solo dopo il suo ok tentare di far vomitare il cane somministrando acqua ossigenata o sale grosso o sciroppo di ipecacuana (almeno una delle tre andrebbe sempre portata con sè nelle uscite) per os. Particolare attenzione va posta allo stato di incoscienza dell'animale, se il cane ha perso conoscenza non va assolutamente fatto vomitare!!!! Lo uccideremmo noi facendolo soffocare con il suo stesso vomito. E' inoltre importante stare attenti al comportamento del cane, anche il più bravo e ubbidiente sotto l'effetto del veleno potrebbe non riconoscerci e morderci, è dunque consigliabile legare la bocca con un laccio o mettere una museruola prima di spostarlo per andare dal veterinario.
I bocconi e le esche non sempre sono destinati ai cani dei tartufai, spesso si tratta di intimidazioni per i cacciatori o di tentativi di elimniare alcune specie sevaltiche dalla zona. Qualunque sia la ragione trovo inaccettabile la perdita di un cane a causa di un folle che non ha nulla di meglio da fare che preparare esche avvelenate! E' un'autentica piaga del mondo del tartufo (ma anche della caccia) che spesso attira gente senza scrupoli che farebbe di tutto per il denaro.
Il mio consiglio è di abituare fin da cuccioli i vostri cani all'utilizzo della museruola perchè basta anche un solo istante di distrazione o un metro in più che ci separa dal nostro amato cane per ritrovarci all'improvviso in un incubo!!! Si può facilmente abituare un cucciolo ad indossare la museruola, prima per gioco e poi pian piano sul lavoro, o una cane adulto premiandolo e abituandolo gradualmente o, se siamo in grado di usarlo, con il clicker.
Buona cerca in sicurezza a tutti!
Marta

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